Rassegna Stampa
Cassazione Civile: Sentenza n. 16487 del 18/07/2014 (cortedicassazione.it)
Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Civile
Per i contratti di agenzia a tempo indeterminato, il termine di preavviso, ai sensi dell'art. 1750 cod. civ. (come sostituito dal d.lgs. n. 303 del 1991), non può essere inferiore ad un mese per ogni anno, o frazione di anno, di durata del contratto fino ad un massimo di sei mesi, avendo scelto il legislatore italiano come consentito dall'art. 15 della Direttiva comunitaria n. 86/653, ferma la tutela inderogabile per il primo triennio di prevedere, anche per gli anni successivi al terzo, termini crescenti di quattro, cinque e sei mesi (rispettivamente per il quarto, il quinto, il sesto ed
Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
La Prima Sezione della Corte di Cassazione ha affermato che, ai fini della configurabilità del reato di molestie o disturbo alle persone, va considerato luogo aperto al pubblico la piattaforma sociale Facebook, quale luogo 'virtuale' aperto all'accesso di chiunque utilizzi la rete e che, pertanto, integra la contravvenzione di cui all'art. 660 . l'invio di messaggi molesti, 'postati' sulla pagina pubblica di Facebook della persona offesa
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Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
La Seconda sezione della Corte di cassazione ha affermato che, a differenza del caso in cui il testimone non si presenti in dibattimento per rendere l'esame a causa della condotta illecita subita, quando, invece, il teste, pur destinatario delle pressioni volte ad inquinare la genuinità della prova, non si sottragga all'esame dibattimentale, è illegittima l'acquisizione a fini probatori delle dichiarazioni da lui in precedenza rese se prima non si sia proceduto all'esame del dichiarante
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Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
La Terza sezione della Corte di Cassazione ha affermato che integra il reato di 'maltrattamento di animali', il mantenimento in cattività dei delfini, in vasche con dimensioni e caratteristiche tecniche non conformi alle prescrizioni del D.M.469/2001
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Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
La Seconda Sezione della Corte di cassazione ha affermato che, per riformare 'in peius' una sentenza assolutoria emessa all'esito di giudizio abbreviato, il giudice di appello non è obbligato in base all'art. 6 CEDU, come interpretato dalla Corte Europea dei diritto dell'uomo nel caso Dan c. Moldavia a rinnovare l'istruttoria per escutere i testimoni ritenuti inattendibili, salvo che si tratti di prove dichiarative assunte dal giudice di primo grado avvalendosi dei poteri di integrazione probatoria
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Fonte: Corte di Cassazione, Cassazione Penale
La Terza sezione della Corte di Cassazione, in materia di reato di omesso versamento di ritenute certificate, ha affermato che il modello 770 presentato dal datore di lavoro, non costituisce, da solo,prova sufficiente delle certificazioni attestanti le ritenute operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni corrisposte ai sostituti, elemento costitutivo del reato
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Fonte: Studio Legale Andreani, Informazione Giuridica
Ancora una volta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18869 del 08/09/2014 affronta la problematica relativa all'obbligo dei genitori. di contribuire alle spese straordinarie per i figli. Instauratosi il giudizio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, in primo grado il padre veniva condannato a versare a titolo di mantenimento delle due figlie minori la somma di ' 500,00, oltre al 50% delle spese straordinarie e oltre ad una somma forfettaria per le spese fino a
Fonte: Diritto.it, News giuridiche
Lucia Nacciarone Ad avviso dei giudici di legittimità (Cass. civ., sez lav., sent. n. 20735 del 1 ottobre 2014) una volta vinta la selezione, si configura un vero e proprio diritto soggettivo all'assunzione da parte del candidato nei confronti nella pubblica amministrazione. Infatti, premesso che l'ente può scegliere se nominare il
Fonte: Diritto.it, News giuridiche
Lucia Nacciarone Con la sentenza n. 20589 del 30 settembre 2014 i giudici di legittimità hanno respinto l'atto presentato dalla difesa, troppo prolisso. Ad avviso della Corte erano infatti sufficienti le ultime 12 pagine di motivazioni a sostenere il provvedimento, che si fondava ex art. 360, n. 5, C.p.c., su
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